La Corte di Appello di Torino, con sentenza del gennaio 2020, ha confermato la sentenza emessa nel 2017 in primo grado dal Tribunale di Ivrea, relativamente ad un caso sollevato dal dipendente di un’azienda telefonica colpito da neurinoma del nervo acustico, nella quale l’INAIL era stata condannata a corrispondere al lavoratore una rendita vitalizia da malattia professionale.
Sentenze basate su perizie tecniche che hanno riscontrato, quanto meno in termini di probabilità, un nesso causale tra l’esposizione alle radiofrequenze provenienti dal telefono cellulare e la malattia insorta sul lavoratore. Al riguardo il dibattito nel mondo scientifico e quindi giuridico è ancora particolarmente animato e controverso.